venerdì 6 agosto 2010
Atti scemi in luogo pubblico: chiama il 112 per un bacio gay... e la polizia arriva davvero!!
Mentre tutta la gente è assopita
sulla sabbia bruciata dal sol
ci scambiamo nell'acqua salata
un dolcissimo bacio d'amor
Vianello, "Con le pinne fucile ed occhiali"
Poetto, Sardegna. Sullo sfondo la torre spagnola, sulla spiaggia gruppi di amici che prendono il sole, famigliole che costruiscono castelli di sabbia, coppie che si coccolano, bagnanti che... Stop. Rewind. Gruppi di amici, famigliole, coppie frocie che si coccolano. Si baciano, addirittura. Si abbracciano e si carezzano il viso: roba da matti!
Un uomo e la sua amica, entrambi giustamente inorriditi, abbandonati i castelli di sabbia e coperti gli occhi ai bambini, urlano qualche sano insulto ai due ricchioni, "esseri spregevoli" incapaci di capire le giuste preoccupazioni e indignazioni di due eterosessuali normali e fertili (e infatti i due finocchi come potrebbero capire le necessità dei più piccoli, visto che non potranno mai procreare, sottolineano con supposta perfidia): "Ci sono dei bambini, state dando uno spettacolo indecente!" accusano inferociti.
Poi l'uomo fa la cosa più ovvia che si possa fare davanti a un bacio gay: chiama la polizia - la protezione civile no, dopo gli scandali di Bertolaso & Co. non c'è più da fidarsi. "Agenti, agenti, accorrete, due uomini si stanno baciando sulla spiaggia pubblica!" urla angosciato il signore al videofonino. Questa è la notizia pubblicata dall'Unione Sarda con un articolo di Michele Ruffi e rilanciata da giornali e blog.
Ma la vera notizia, a pensarci bene è un'altra: la polizia - invece che mandare a cagare, magari con gentilezza, il signore, invece che consigliarle di chiamare il 1240 suona fischia e canta per conoscere la struttura psichiatrica più vicina a lei - la polizia, dicevamo, accorre davvero. Ci sono diecimila cose da fare, il personale che scarseggia, la benzina col contagocce, ma due finocchi che si baciano valgono bene una volante e qualche agente, no?
I poliziotti identificano i presenti e chiedono alla coppia di amici omofobi se intenda denunciare i due fidanzati omosessuali, Max di 29 anni e Alex di 35, per atti osceni in luogo pubblico (sic...). L'uomo che ha chiamato il 112 dice di no, senza spiegare perché allora abbia richiesto l'intervento delle forze dell'ordine - tanto è un numero d'emergenza, quindi è gratis.
Ma la vera notizia, a pensarci ancora meglio, sono le parole di Max: "Sono il primo a non ostentare queste cose e ad evitare di accarezzare il mio compagno di fronte a bambini piccoli, per evitare domande imbarazzanti ai genitori". Che queste parole siano davvero quelle del ragazzo o siano un'invenzione del giornalista, sono comunque preoccupanti: è più angosciante l'idea che le carezze, la dolcezza, l'affetto debbano essere nascosti agli occhi dei bambini o l'idea che gli omosessuali non possano avere cittadinanza non solo nel mondo delle risposte e dei diritti, ma anche in quello delle domande e dei dubbi?
Little Prince(ss)
1 commento:
Siamo in Italia, e questi fenomeni non fanno altro che ricordarcelo.
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