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Gay è bello....anche in vacanza in Vallèe d'Aoste

domenica 7 giugno 2009

Saint Sebastian




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Saint Sebastian
Saint Sebastian was the world's first gay icon. The combination of his strong, shirtless physique, the symbolism of the arrows penetrating his body, and the look on his face of rapturous pain have intrigued artists both gay and straight for centuries, and began the first explicitly gay cult in the 19th century. Richard A. Kaye wrote, "contemporary gay men have seen in Sebastian at once a stunning advertisement for homosexual desire (indeed, a homoerotic ideal), and a prototypical portrait of tortured closet case."

According to legend, Sebastian, born to a wealthy family in the third century, converted to Christianity as a young adult. A favorite of the Emperor Diocletian, Sebastian was appointed Captain of the Guard in the Imperial Roman Army.

Diocletian was unaware of Sebastian's faith, but during the emperor's persecution of the Christians, Sebastian visited Christian prisoners in order to provide them supplies and solace; furthermore, he converted, among others, the jailers and the Prefect of Rome. An infuriated Diocletian demanded Sebastian renounce Christianity, and Sebastian refused. The emperor ordered that Sebastian be executed. Roman soldiers tied him to a tree, and archers shot him with arrows. Miraculously, however, he did not die, and after his wounds healed, he returned to the emperor's palace, where he intercepted Diocletian and denounced his persecution of the Christians. Diocletian ordered Sebastian be clubbed to death and tossed into a sewer. Subsequently, Christians retrieved Sebastian's corpse and buried his remains on the Appian Way. Sebastian is revered as a martyr and is the patron saint of archers, soldiers, athletes, and sufferers of the plague.

In 1976 the British director Derek Jarman made a film, Sebastiane which caused controversy in its treatment of the martyr as a homosexual icon. However, as several critics have noted, this has been a subtext of the imagery since the Renaissance. view some clips from the movie here:




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www.giovannidallorto.com/saggistoria/sansebastiano/sansebastiano.html



Postscriptum: San Sebastiano
nello sguardo omoerotico contemporaneo

Alfred Courmes (1898-1993) - Saint Sébastien (1935)
Corrado Cagli  (1910-1976) - San Sebastiano (1937)
Raymond Voinquel (1912-1994) - Saint Sébastien (1954)
Rafaél Cauduro (1950-viv.) - 1986
Pierre et Gilles - Bouabdallah (1987)
Delmas Howe - The persecution of an esthete - Sebastian and Diocletian - 1990
Hervé Lebeaupin - St Sébastien (Didier) - 1992
Raffaele Buccomino - San Sebastiano (1995)
Mario Patiño - (Da El museo del gayo)


Jusepe de Ribera, San Sebastiano, 1651, Napoli, Galleria Nazionale di Capodimonte.
Jusepe de Ribera, San Sebastiano, 1651, Napoli, Galleria Nazionale di Capodimonte.

Nascita Narbona ? (Gallia), 256 circa
Morte Roma, 287, 288 o 304 circa
Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Beatificazione
Canonizzazione
Santuario principale Basilica di San Sebastiano fuori le mura, Roma
Ricorrenza 20 gennaio in Occidente,
18 dicembre in Oriente
Attributi Frecce, Palma del martirio
Patrono di Costruttori di aghi, Arcieri, Polizia municipale, Sportivi, Soldati




Guido Reni (1575-1642), San Sebastiano. Bologna, Pinacoteca nazionale
Andrea Vaccaro - San Sebastiano - Napoli, museo di Capodimonte

Di Andrea Vaccaro (Napoli, museo di Capodimonte) ecco uno dei molti "Sebastiani" caravaggisti a forte connotazione (omo)erotica. Il dato curioso è che Caravaggio non dipinse mai un "san Sebastiano".
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Bruce Weber - immagine per campagna pubblicitaria di Versace.

Questa foto di Bruce Weber per una pubblicità di Versace mostra come l'immaginario omoerotico filtri nell'immaginario collettivo per le vie più impensate.


La storia di San Sebastiano


La storia ci tramanda che alla fine dell'Aprile del 1414 una nave, proveniente dall'Adriatico, naufragò sull'isola Magnisi. Non ci furono vittime e i naufraghi attribuirono questo eccezionale accadimento alla statua di San Sebastiano, contenuta in una cassa trasportata nella nave, che si preoccuparono subito di raccogliere, non riuscendo però a sollevarla. La notizia dell'evento giunse presto al vescovo di Siracusa che, con il popolo in processione, si recò subito sul posto al fine di portare la statua presso la sede arcivescovile.

La fama di questo miracoloso fatto giunse anche a Melilli il cui popolo, spinto da fede e da curiosità, si recò nel luogo in cui vi era la statua il 1° Maggio 1414. La leggenda tramanda che nel momento in cui si decideva presso quale dei paesi del siracusano la statua dovesse esser collocata, improvvisamente e miracolosamente il simulacro divenne pesante per tutti coloro che cercavano di sollevarlo tranne che per gli abitanti di Melilli i quali trasportarono il miracoloso Simulacro di San Sebastiano in processione fino al paese tra canti di gioia e inni religiosi.

Da subito i fedeli cominciarono a ricevere grazie. La statua venne collocata presso una grotta chiamata Carcarella, dove già si venerava l'immagine del glorioso martire. Ma nel momento in cui il clero in accordo con il popolo, decise di collocare il simulacro nella chiesa Madre del paese, si ripetè il miracolo della primitiva pesantezza, segno che il Santo voleva un culto speciale in quel posto, in una chiesa espressamente a lui dedicata. Queste notizie si trovano in un antico documento conservato negli archivi della Chiesa. Documento di grande importanza storica, benché manchi la data che ne precisi l'epoca a cui risale. Tuttavia nel 1765, il padre Paolo Mirabella nelle sue memorie inedite, parla di questo documento gelosamente e da molto tempo custodito dai rettori della Chiesa nella cappella del Santo.


La vita di San Sebastiano


Le notizie sulla vita di San Sebastiano si ricavano soprattutto da uno scritto di Sant'Ambrogio e dalla “Passio” di Arnobio il Giovane. Queste fonti ci raccontano che il giovane Sebastiano, educato secondo la fede cristiana, si trasferì a Roma dove, sotto l’impero di Diocleziano (284-305), intraprese la carriera militare diventando tribuno della coorte imperiale di Roma. Ma durante le persecuzioni di Diocleziano proprio contro i militari convertiti al Cristianesimo, Sebastiano si rifiutò di rinnegare la sua fede in Cristo e per questo venne condannato ad esser trafitto dalle frecce. Dopo il martirio, creduto morto dai soldati, il suo corpo venne lasciato in pasto agli animali selvatici, ma una pia donna di nome Irene, andando a recuperare il suo corpo per dargli sepoltura, si rese conto che Sebastiano era vivo e curò le sue ferite.
Miracolosamente sfuggito alla morte Sebastiano decisa di proclamare la sua fede davanti l’imperatore Diocleziano il quale lo fece flagellare a morte e fece gettare il suo corpo in modo che nessuno potesse recuperarlo.


Le reliquie del Santo


Le reliquie del Santo furono divise durante il pontificato di Papa Eugenio II, il quale ne mandò una parte alla Chiesa di San Medardo di Soissons. Il suo successore Gregorio IV fece traslare il resto del corpo nell’oratorio di San Gregorio sul colle Vaticano, e fece inserire il capo in un prezioso reliquiario che Papa Leone IV fece trasferire nella Basilica dei Santi Quattro Coronati dove ancora oggi è venerato. Gli altri resti di San Sebastiano rimasero nella Basilica Vaticana fino a quando papa Onorio III concesse ai monaci cistercensi, custodi della Basilica di San Sebastiano (sulla via Appia a Roma), il ritorno delle reliquie risistemate nell’antica cripta; nel XVII secolo l’urna venne posta in una cappella della nuova Chiesa, sotto la mensa dell’altare, dove si trovano tuttora.
I resti del Santo sono conservati a Roma, a Melilli si conserva invece un piccolo ossicino che fa parte del braccio del Santo. Il bimartire è venerato quindi da oltre 600 anni da tutti i fedeli.


www.sansebastiano.com/copertina.htm





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