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venerdì 29 agosto 2008

Edith Piaf, povero PASSEROTTO di Francia

Édith Piaf (pseudonimo di Édith Giovanna Gassion;nata a Parigi, 19 dicembre 1915 Morta a – Grasse, 11 ottobre 1963) è stata una grande cantante francese, una interprete del filone realista (chanteuse réaliste). Nota anche come "Passerotto", come veniva amorevolmente chiamata (passerotto infatti nell'argot di Parigi si dice piaf), ha deliziato le folle tra gli anni trenta e sessanta.

La sua voce, caratterizzata da mille sfumature, era in grado di passare improvvisamente da toni aspri e aggressivi a toni dolcissimi; inoltre sapeva far percepire in modo unico la gioia con il suono della sua voce. È la cantante che con le sue canzoni ha anticipato il senso di ribellione tipico dell'inquietudine che contraddistinse diversi intellettuali della "rive gauche" del tempo come: Juliette Greco, Roger Vadim, Boris Vian, Albert Camus ecc. In molti casi era lei stessa l'autrice dei testi delle canzoni che tanto magistralmente interpretava.

La vita di Édith Piaf fu sfortunata e costellata da una miriade di fatti negativi: incidenti stradali, coma epatici, interventi chirurgici, delirium tremens e anche un tentativo di suicidio. In una delle sue ultime apparizioni pubbliche la si ricorda piccola e ricurva, con le mani deformate dall'artrite, e con radi capelli; solo la sua voce era inalterata e splendida come sempre.

Un asteroide scoperto nel 1982 porta il suo nome: 3772 Piaf.

La ragazzina-passerotto era questo mucchietto di ossa e di carne che arrivava a malapena al metro e mezzo, due grandi occhi febbrili, la fronte bombata, le lunghe mani tenute nascoste dietro la schiena, una voce che si alzava cristallina e vigorosa e sembrava dovesse da un momento all’altro schiantare quel fisico più ridicolo che fragile, nato in tempo di guerra e poi malamente cresciuto in una Francia postbellica dove i «folli anni Venti» artistici e mondani erano anche i «tragici anni Venti» proletari e plebei, prostituzione e miserie, alcolismo e violenza. Figlia di una cantante di strada alcolizzata e tossicomane e di un saltimbanco, cresciuta in un bordello, tubercolotica e afflitta da una cheratite che rischiò di trasformarsi in cecità perenne, ragazza-madre dalla vita sessuale promiscua e disordinata, amante di magnaccia da quattro soldi, la Môme-Piaf, la ragazzina-passerotto, appunto, a vent’anni ne dimostrava quindici ed era divenuta famosa dalla sera alla mattina. Quando morì, ne aveva quarantasette ed era un rudere piegato dall’artrosi, rovinato dalla morfina e dall’alcol.

Nota: io non so perchè ma già da bambino (tre o quattro anni) ricordo che quando sentivo quella " voce particolare" alla radio , smettevo di giocare e mi sedevo vicino alla radio ad ascoltare quel passerotto che cantava, anche la mia mamma cantava sempre ed ora a ripensarci il tono della voce era molto simile.

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